DOPO ZAIA

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REGIONE VENETO

In Veneto si apre la corsa per il dopo Zaia

Dopo le recenti sconfitte in Emilia Romagna e Umbria, Fratelli d’Italia è determinato a riscattarsi in vista delle prossime elezioni, iniziando dal Veneto. In attesa di capire le intenzioni del governatore uscente, Luca Zaia, appartenente alla Lega e attualmente al suo terzo mandato (che, secondo la normativa vigente, non gli permette di ricandidarsi), si sta delineando una competizione che potrebbe avere ripercussioni a livello nazionale. Non è un segreto che il partito guidato da Giorgia Meloni sia particolarmente interessato a conquistare questa ricca regione del Nord, con l’ambizione di presentare un proprio candidato per la guida di Palazzo Balbi. Dalla tornata elettorale del 2022, FdI si è affermato come il primo partito in Veneto.

Tra i nomi che circolano per la candidatura emerge con forza quello del senatore Luca De Carlo, attuale presidente della Commissione Agricoltura al Senato. Tuttavia, non è l'unico in lizza; anche l'europarlamentare di FdI Elena Donazzan, ex assessora della giunta Zaia, potrebbe aspirare alla nomination. Nel frattempo, la Lega, che non intende rinunciare al controllo della regione, ha già espresso la sua volontà di avere un candidato del partito al comando («La nostra priorità è avere comunque un candidato della Lega alla guida del Veneto», ha affermato Matteo Salvini al termine del Consiglio federale). Anche Forza Italia sta puntando su Flavio Tosi, ex sindaco leghista di Verona e ora coordinatore del partito in regione.

In aggiunta, si sta facendo strada l'idea di un candidato civico. Tra i nomi che si fanno è presente quello di Matteo Zoppas, presidente dell’Ice. Nel centro-sinistra, invece, si parla di Giacomo Possamai, attuale sindaco di Vicenza, che gode di una solida radicazione territoriale.

MODERATI

REGIONE VENETO 2025

Brugnaro e Lupi: Uniti per le Elezioni Regionali in Veneto

Alle prossime elezioni regionali in Veneto, il centrodestra si prepara a presentarsi con una nuova alleanza. Oltre ai tradizionali Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, si affianca una nuova coalizione formata da Coraggio Italia, guidata da Luigi Brugnaro, e Noi Moderati, rappresentata da Maurizio Lupi e Giovanni Toti. Tuttavia, si preannuncia anche la presenza di una quinta lista, l’Udc, che correrà autonomamente.

Il Contesto Politico

Per comprendere la situazione attuale, è utile fare un passo indietro. Noi Moderati è emersa durante le elezioni politiche del 2022, unendo diversi simboli: Noi con L’Italia di Lupi, Italia al Centro di Toti, Coraggio Italia e l’Udc. Purtroppo, il risultato è stato deludente, con un misero 0,9% dei voti, ben al di sotto della soglia di sbarramento del 3%. Da allora, Noi Moderati ha continuato a esistere come denominazione per i gruppi parlamentari.

Nel 2023, Lupi e Toti avevano rilanciato Noi Moderati come partito unitario, ma in seguito Brugnaro ha deciso di separarsi, dichiarando conclusa l’esperienza con Noi Moderati, pur mantenendo i gruppi parlamentari. Adesso, l’intenzione è di ripresentarsi uniti alle elezioni del 2025 (o del 2026, se ci saranno rinvii).

La Strategia per le Regionali

La nuova alleanza prevede di presentarsi con un'unica lista, che porterà i simboli di Coraggio Italia e Noi Moderati. Tuttavia, questa decisione ha generato scetticismo tra i membri di Lupi. L’Udc, invece, ha già annunciato che correrà con una propria lista, convinta di poter superare la soglia del 3%.

Messaggio di Unità

In una nota congiunta, Brugnaro e Lupi hanno sottolineato l'importanza della loro collaborazione: “Ci presentiamo insieme alle prossime elezioni regionali, uniti nella volontà di continuare il buon governo che ha caratterizzato il Veneto negli ultimi anni. Abbiamo raggiunto traguardi significativi in vari settori e vogliamo proseguire su questa strada per garantire un futuro migliore alla nostra regione”. Martina Semenzato, deputata di Coraggio Italia, sarà la coordinatrice della campagna elettorale, con l’obiettivo di coinvolgere le forze civiche e sociali del territorio.

In Conclusione

La sfida per il centrodestra in Veneto si fa sempre più complessa, con alleanze strategiche e la necessità di dimostrare unità per affrontare le prossime elezioni regionali. Come si evolverà questa alleanza e quali risultati porterà alle urne rimane da vedere.

REGIONE VENETO 2025

CENTROSINISTA

REGIONALI - REGIONE VENETO

"Il centrosinistra non toccherà palla in Veneto, noi non abbiamo mai vinto in Emilia Romagna, ma il centrosinistra non hai mai vinto in Veneto". È il pensiero espresso oggi dal coordinatore regionale di Forza Italia, Flavio Tosi, in un confronto televisivo al quale hanno partecipato anche il segretario leghista, Alberto Stefani, il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, Luca De Carlo, e il segretario del Partito democratico, Andrea Martella.

La declinazione regionale dei tre alleati di Governo si è dimostrata concorde nell'affermare che non ci sia partita in vista delle prossime elezioni regionali, per le quali non è stata ancora stata fissata una data (autunno 2025 o primavera 2026).

"Se siamo uniti - ha sottolineato Tosi - abbiamo un margine di vantaggio incolmabile", indipendentemente se "il candidato sarà espresso da questo o quell'altro partito". Nel corso degli ultimi mesi si è infuocata la bagarre per la poltrona più prestigiosa di Palazzo Balbi, con esponenti di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia che a turno hanno reclamato per il proprio partito il ruolo di governatore, prospettando anche corse solitarie, ma i referenti regionali si mantengono abbottonati, preferendo la diplomazia.

"La storia della Regione ci dice che la quadra si troverà - ha sottolineato De Carlo -, e chiunque sia il capo, la colazione continuerà a governare. Ad oggi non abbiamo contezza della data delle elezioni, ma mi interessa andare al voto con una coalizione coesa. L'importanza è che ci sia la squadra - ha proseguito -, poi potremo scegliere il 'bomber' migliore, che possa portare frutti alla squadra".

Per parte propria, Stefani, promotore della campagna 'Il Veneto ai Veneti' - con la quale sta raccogliendo firme a favore di un terzo mandato di Zaia e il proseguimento di una presidenza leghista in Regione - ha ricordato che, prima di tutto, l'iniziativa è l'occasione per avvicinarsi e ascoltare le esigenze del territorio: "Siamo orgogliosi di farlo - ha detto -, siamo in mezzo alla gente ogni weekend ad ascoltare quello che i veneti hanno da dirci. Siamo lì per sentire le loro proposte".

REGIONE VENETO

VENETO

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REGIONE VENETO

La sinistra si prepara a ripartire con l'obiettivo di sfidare Zaia: «C'è bisogno di una candidatura unitaria»

L'incontro organizzato dal "Veneto che Vogliamo" ha visto una grande partecipazione, ma per competere con il centrodestra sarà fondamentale presentare un nome e un programma che vada oltre i principali centri urbani.

Durante il weekend, oltre 100 partecipanti rappresentanti di diverse realtà civiche e movimenti provenienti da tutto il Veneto si sono riuniti a Padova per discutere del programma e del posizionamento politico del centrosinistra in vista delle prossime elezioni regionali. In questa fase iniziale, si è svolta una vivace discussione sui temi sollevati dai gruppi di lavoro, coinvolgendo attivisti e amministratori locali su tematiche come mobilità, ambiente, sociale, cultura, sanità e lavoro. È emersa con chiarezza l'importanza di elaborare un programma concreto e ben definito che affronti le sfide quotidiane dei cittadini, partendo da questioni fondamentali come l'accesso alle cure sanitarie e la questione abitativa, con particolare attenzione ai giovani, che spesso non ricevono il supporto necessario. Un aspetto cruciale riguarda le leve di bilancio, poiché è essenziale avere una regione in grado di investire nelle proprie risorse per garantire servizi adeguati, evitando che i cittadini debbano affrontare da soli le spese per le cure nel settore privato a causa delle lunghe attese nel pubblico, o che si ritrovino a pagare affitti che superano il 30% delle loro entrate.

FEBBRAIO 2025

REGIONE VENETO

LUCA DE CARLO

Un altro esponente di rilievo di Fratelli d'Italia in Veneto è Luca De Carlo, attualmente parlamentare alla sua seconda legislatura, presidente della commissione Agricoltura del Senato e sindaco di Calalzo di Cadore. Molto vicino al ministro Lollobrigida, De Carlo potrebbe contare sul sostegno di una larga parte della filiera agricola, a cominciare dalla forte organizzazione elettorale di Coldiretti, particolarmente influente in Veneto.

Negli ambienti romani si mormora che la sua provenienza da Belluno, una provincia considerata più piccola e distante dai principali centri produttivi, possa ostacolarne la candidatura a governatore. Tuttavia, all'interno di Fratelli d'Italia c'è chi sottolinea il ruolo di coordinatore regionale che De Carlo ricopre da anni, un incarico che gli ha consentito di ampliare la sua rete di contatti e la sua influenza.

Tra i sostenitori di Giorgia Meloni, De Carlo è stato uno dei più vocali nel rivendicare il Veneto per Fratelli d'Italia, esprimendo chiaramente le sue ambizioni personali per la candidatura. Tuttavia, questo suo attivismo ha suscitato qualche malcontento tra gli alleati del centrodestra e tra i membri del suo stesso partito. Di recente, ha scelto di moderare il suo approccio, ma il suo atteggiamento decisamente assertivo potrebbe trasformarsi in un ostacolo durante la fase finale della competizione.

REGIONE VENETO

ELENA DONAZZAN

Elena Donazzan è nota soprattutto per le sue esternazioni nostalgiche relative al Ventennio, che ha accumulato nel tempo: da "Faccetta Nera" cantata in radio a "Boia chi molla" pubblicato sui social, senza contare una vasta collezione di altre uscite disponibili online. Le sue battaglie contro il gender e l'immigrazione sono altrettanto celebri. Tuttavia, sarebbe riduttivo limitare la sua figura a queste sole dimensioni. Donazzan ha trascorso ben 24 anni in Regione, di cui 19 come assessora all'Istruzione. "Conosce il funzionamento della macchina regionale meglio di chiunque altro e ha esplorato ogni angolo del territorio", affermano coloro che conoscono bene le dinamiche di Fratelli d'Italia in Veneto.

Alle ultime elezioni europee, Donazzan è stata la prima degli eletti nella circoscrizione Nord Est, ottenendo 63.000 preferenze, di cui 61.000 solo in Veneto. Questo testimonia il suo forte radicamento territoriale. A suo favore gioca anche il legame stretto con il ministro delle Imprese Adolfo Urso, originario del Veneto ma cresciuto tra Sicilia e Roma. Si era parlato di una possibile candidatura di Urso come governatore, ma questa possibilità sembra svanita, con i suoi sostenitori che affermano: "Non vuole interrompere il lavoro al ministero", mentre i critici sostengono che "non è abbastanza conosciuto in Veneto".

Tornando a Donazzan, la sua candidatura presenta almeno due punti deboli. Il primo è l'estremismo delle sue posizioni, che potrebbero essere utilizzate contro di lei in campagna elettorale e allontanare elettori più moderati. Il secondo è il suo rapporto non particolarmente favorevole con Giorgia Meloni. Molti all'interno di Fratelli d'Italia raccontano che le due non si sono mai trovate d'accordo, a causa dei loro caratteri forti che portano a conflitti. Se la premier decidesse di opporsi alla sua candidatura, il futuro politico dell'eurodeputata sarebbe compromesso ancor prima di iniziare.

REGIONE VENETO

SCHEDE ELETTORALI

REGIONE VENETO

SCHEDE ELETTORALI

La Regione Veneto si sta preparando per le prossime elezioni e ha avviato l'acquisto delle schede elettorali.

Un documento ufficiale, un decreto della giunta regionale datato 15 gennaio, annuncia l'acquisto di "schede e materiale elettorale necessario per le elezioni della Regione del Veneto nel 2025 e per le attività correlate". Questo documento, composto da cinque pagine, illustra i dettagli di una procedura aperta per l'assegnazione della "fornitura elettorale". Sebbene si possa considerare questo un passo obbligato, l'aumento dei costi dei materiali, inclusa la carta per le schede, ha portato a un incremento del budget, passato da 600 mila a 680 mila euro.

Le elezioni sono previste per il periodo tra ottobre e novembre di quest'anno, se non si verificheranno ritardi che porterebbero a un rinvio alla primavera del 2026. Tuttavia, anche nel caso in cui ci fossero imprevisti, il decreto prevede che la gara avrà validità per dodici mesi. In ogni caso, l'ufficio acquisti della Regione si sta preparando in anticipo, avviando così la macchina organizzativa. Questo è un chiaro segnale che il momento cruciale per il centrodestra si avvicina.

REGIONE VENETO

PRESIDENZA

PRESIDENZA - CANDIDATI 2025

Le elezioni regionali in Italia si avvicinano e il clima politico si fa sempre più intenso, soprattutto in vista del voto che si terrà in autunno. Queste elezioni non riguarderanno solo la scelta del nuovo presidente della Regione, ma interesseranno anche altre cinque Regioni italiane, rendendo le decisioni dei partiti particolarmente strategiche e legate agli equilibri nazionali.

Nel campo del centrodestra, Fratelli d’Italia sembra avere l’intenzione di proporre un proprio candidato forte, date le attuali percentuali di consenso. Tra i nomi che circolano ci sono i senatori Luca De Carlo e Raffaele Speranzon, ma non è da escludere la candidatura dell’imprenditore Matteo Zoppas, che potrebbe rappresentare una figura di compromesso, capace di unire diverse anime del partito. Tuttavia, con l’emergere di candidature dalla Lega, Fratelli d’Italia potrebbe dover riconsiderare la propria strategia e puntare su altre Regioni per massimizzare il proprio impatto elettorale.

Nel caso in cui la Lega dovesse avanzare un proprio candidato, i nomi più accreditati sono quelli del deputato Alberto Stefani, del sindaco di Treviso Mario Conte e della vicepresidente regionale Elisa De Berti, originaria di Verona. Anche Forza Italia è determinata a giocare un ruolo di primo piano e ha già proposto il nome di Flavio Tosi, eurodeputato ed ex sindaco di Verona.

Un altro fattore interessante è il futuro della Lista Zaia: verrà riproposta o si assisterà a un'evoluzione? Il generale Roberto Vannacci, eletto eurodeputato con la Lega, potrebbe decidere di presentare una lista autonoma, mentre si parla anche di un nuovo movimento, Terra Veneta, composto da ex leghisti e sostenitori di Luca Zaia.

Dal lato opposto, nel centrosinistra si lavora per costruire un’alleanza tra il Partito Democratico, Verdi-Sinistra, Movimento 5 Stelle, Azione e Italia Viva. Il nome che sembra emergere con forza tra le proposte è quello del sindaco di Padova, Sergio Giordani, una figura civica che ha guidato un’amministrazione di centrosinistra e potrebbe rappresentare un’ottima scelta per unire le forze progressiste.

Con l'avvicinarsi delle elezioni, le dinamiche politiche si intensificheranno ulteriormente e le scelte dei partiti si riveleranno cruciali per il futuro della Regione.

ALBERTO STEFANI

ELISA DE BERTI

FLAVIO TOSI

LUCA DE CARLO

MATTEO ZOPPAS

MARIO CONTE

RAFFAELE SPERANZON

ROBERT VANNACCI

SERGIO GIORDANI


REGIONE VENETO 2025

REGIONE VENETO 2025